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Pensioni 2025: dall’INPS 17 mesi di pensione tutti insieme e non è un prestito, serve la giusta domanda #finsubito prestito immediato


Nel 2025 andranno in pensione i nati nel 1958, perché a partire da gennaio completeranno l’età pensionabile in vigore, cioè 67 anni di età. Ma nel 2025 c’è anche la possibilità di andare in pensione per chi è nato fino al 1961. E sia per chi è nato nel 1958 che per chi è nato nel 1961, bastano sempre 20 anni di contributi versati.

Fin qui nulla di strano o eccezionale, perché con 20 anni di contributi si può andare in pensione a 67 anni di età con la pensione di vecchiaia, oppure a 64 anni di età con la pensione anticipata.

In ogni caso, se parliamo di soggetti che hanno avuto il loro primo accredito contributivo dopo il 31 dicembre 1995, cioè se il loro primo contributo versato è in epoca contributiva, si aprono scenari interessanti.

È vero che la domanda di pensione si presenta nel 2025 poco prima di arrivare alle giuste età per l’una o per l’altra misura. Ma è altrettanto vero che si possono ricevere tutti insieme 5, 9, 13 o 17 mesi di pensione con il primo rateo, che come tutti sanno in genere si incassa a partire dal primo giorno del mese successivo a quello del compimento dell’età prevista, anziché prendere la pensione mensilmente.

Pensioni 2025: dall’INPS 17 mesi di pensione tutti insieme e non è un prestito, serve la giusta domanda

C’è una possibilità molto allettante di andare in pensione arrivati a una certa età, ma chiedendo all’INPS un calcolo della pensione particolare. Una richiesta da fare contestualmente alla domanda di pensione. Perché, potrà sembrare strano, ma la decorrenza della pensione la decide in alcuni casi il pensionato.

Questa facoltà, come detto, è riservata ai contributivi puri, ma solo se lavoratrici. Infatti, sia le nate nel 1958 che possono andare in pensione nel 2025 con la pensione di vecchiaia ordinaria, sia le nate nel 1961 che possono andare in pensione con le anticipate contributive, in base ai figli avuti possono guardare indietro.

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Possono chiedere all’INPS che la decorrenza del trattamento sia da quando è stato maturato il diritto alla pensione in anticipo che riguarda le lavoratrici madri.

Pensioni per le lavoratrici, sconti e vantaggi in base ai figli avuti

Chi è nato nel 1958 nel 2025 andrà in pensione di vecchiaia se ha raggiunto i 20 anni di versamenti, alla pari di chi è nato nel 1961. Solo che il primo userà la pensione di vecchiaia, mentre la seconda userà la pensione anticipata contributiva. Nessuna differenza di regole di calcolo delle prestazioni, perché parliamo di lavoratori che hanno diritto esclusivamente al calcolo contributivo dei loro trattamenti.

Andare in pensione a 64 anni di età nel 2025 prevederà sempre il solito vincolo della pensione, che non potrà essere inferiore a 3 volte l’assegno sociale. Solo per le donne con un figlio la soglia scende a 2,8 volte l’assegno sociale, oppure per le donne che hanno avuto più figli, a 2,6 volte l’assegno sociale. Invece, andare in pensione a 67 anni per tutti, senza distinzioni tra uomini e donne, prevederà il raggiungimento di una pensione non più bassa dell’assegno sociale.

Come anticipare la decorrenza del trattamento anche di diversi mesi

Per le lavoratrici con figli, uscire a 67 anni di età compiuti o a 64 anni di età compiuti dà una particolare facoltà. Dal momento che per i contributivi puri si possono sfruttare 4 mesi di sconto per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 16 mesi per chi ne ha avuti almeno 4, ecco che c’è la possibilità di chiedere all’INPS la decorrenza del trattamento da 4 a 16 mesi prima. In modo tale da godere degli arretrati.

Mesi di pensione maturati e quindi incassabili già con il primo rateo di pensione. L’unica controindicazione è il calcolo della pensione meno vantaggioso. Infatti, scegliendo questa via della decorrenza anticipata, il calcolo della prestazione è con il coefficiente previsto all’età della decorrenza, siano essi i 62,8 anni di età di chi sfrutta 16 mesi di sconto su 4 o più figli e anticipa rispetto ai 64 anni di età delle pensioni anticipate contributive, oppure siano essi i 65,8 anni di età, sempre per i 16 mesi di sconto di chi invece esce a 67 anni.

Occhio ai calcoli, perché si può prendere una pensione 2025 nettamente migliore

Oltretutto, va detto che un’altra caratteristica particolare delle pensioni per i contributivi puri nello spaccato delle lavoratrici che hanno avuto dei figli è il calcolo della pensione con un coefficiente più favorevole di quello di uscita. In pratica, sempre mentre si presenta la domanda di pensione, la lavoratrice può uscire a 67 anni di età e, se ha avuto 2 figli, può chiedere il calcolo della prestazione con il coefficiente dei 68 anni. Se invece ha avuto più di due figli, può chiedere il calcolo della prestazione col coefficiente di 69 anni.

La lavoratrice, invece, può uscire a 64 anni di età con la pensione anticipata contributiva e, se ha avuto 2 figli, può chiedere il calcolo della prestazione con il coefficiente dei 65 anni. Se invece ha avuto più di due figli, può chiedere il calcolo della prestazione col coefficiente di 66 anni. È evidente che ci siano notevoli differenze tra una pensione calcolata con il coefficiente di 69 anni rispetto a una calcolata con quello a 65,8 anni di età. Un taglio di pensione molto cospicuo che va analizzato per capire se c’è la giusta convenienza a sfruttare la decorrenza anticipata.

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