SICUREZZA SCUOLE: DE SANCTIS VA IN PROCURA, “ALL’AQUILA A RISCHIO SISMICO, FARE INDAGINI” | Notizie di cronaca


L’AQUILA – “Accertare la veridicità di quanto affermato da numerosi organi di stampa sugli Indici di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici nel comune di L’Aquila e da eminenti ricercatori della materia”,  e qualora “tali valori non corrispondano a quelli previsti dalle norme in quanto più bassi,  procedere alle azioni preventive necessarie ad evitare l’esposizione delle persone al rischio di incolumità fisica”, oltre ad “accertare eventuali reati”.

E’ questa la richiesta contenuta nell’esposto inviato il 20 gennaio alla Procura della Repubblica dell’Aquila dall’ambientalista pescarese, Augusto De Sanctis, nella veste di privato cittadino.

Un esposto di cui si ha notizia, data dallo stesso De Santis in un posto sul suo profilo facebook, nelle ore in cui si è scatenato il putiferio a seguito della venuta a L’Aquila segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, con una delegazione parlamentare, in visita alle scuole aquilane, accusando, al fianco dei dem cittadini e del comitato Scuole sicure, il centrodestra di Pierluigi Biondi di Fdi, in carica dal 2017 del fatto che “su 17 scuole di competenza comunale, 11 hanno indici di vulnerabilità insufficienti, e che solo in questi giorni, a 8 anni dall’insediamento, sono state annunciate 12 verifiche su altrettanti plessi2. E inoltre che “su 16 interventi di ricostruzione annunciati, 11 sono in ritardo di mesi o anni, 1 è sospeso, 2 non sono neanche iniziati”, con 3.000 studenti ancora nei Musp, moduli scolastici provvisori realizzati in tempo record nel post sisma.

Il centrodestra, con un fuoco difila di comunicati stampa ha accusato invece Schlein di essere venuta a fare solo una “passerella”, e di “sgarbo istituzionale” per non aver dato seguito all’invito di un incontro con Biondi. Polemiche anche per la pioggia di insulti contro Schlein da parte di commentatori aquilani su fb. Oggi sulla vicenda ci sarà una conferenza stampa del Pd.

Venendo dunque all’esposto, si legge in premessa; “Lo scrivente ha letto recentemente numerosi articoli di stampa in cui venivano presentati dati assolutamente allarmanti circa l’indice di vulnerabilità sismica di molteplici edifici scolastici siti nel Comune di L’Aquila (finora non smentiti dalle autorità preposte). Come è noto, in caso di sisma solo gli edifici con indici pari o superiore a 1 hanno la certezza di superare indenni l’evento”.

“I decisori, invero con una scelta del tutto arbitraria e priva di logica in quanto non garantisce la sicurezza dei fruitori – prosegue l’esposto -, hanno comunque posto a 0,6 il livello di accettabilità del valore dell’indice per gli edifici esistenti, subordinandolo comunque alla attuazione di interventi volti a migliorare la performance dell’edificio in caso di sisma. In ogni caso, per diverse scuole aquilane vengono riportati valori dell’indice ben inferiori a 0,6 (diverse sotto 0,4 e alcune sotto 0,2”.

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Ricordo che recentemente la Procura della Repubblica di Teramo ha posto sotto sequestro il Liceo Classico “Delfico”, avente Indice di Vulnerabilità al di sotto di 0,6 ma superiore – e di gran lunga – agli indici di alcune scuole aquilane. Il provvedimento di sequestro è stato pure vagliato dalla Suprema Corte di Cassazione che lo ha ritenuto idoneo.

Se tali scuole, prosegue nell’esposto De Sanctis, “in parte hanno superato indenni il sisma del 2009 non ha alcun significato in quanto, a mero titolo di esempio: l’evento è stato di Magnitudo limitata rispetto a quanto potrebbe avvenire con il movimento di altre faglie pure presenti nel territorio aquilano così come indicato da Ingv (ad esempio, faglia di Campo Imperatore), le sollecitazioni collegate alle specifiche frequenze associate alle onde di un nuovo sisma possono essere diverse rispetto a quello del 2009, determinando risposte differenti da parte degli edifici”.

“Pure il fatto che tali indici siano stati calcolati in prima istanza con il primo livello di approfondimento, come pure riportato dalla stampa, non ha alcun significato in quanto gli ulteriori livelli di approfondimento potrebbero portare anche a risultati peggiori; sic stantibus rebus e fino a prova contraria, l’indice da tenere in considerazione ai fini della tutela della pubblica incolumità è comunque quello calcolato, l’unico disponibile. Inoltre, in considerazione degli anni trascorsi dal calcolo di tali Indici, che hanno restituito valori così preoccupanti, viene da chiedersi se non siano da considerarsi omissioni non solo non aver impedito l’utilizzo degli edifici ma anche non aver velocemente assicurato tutti gli approfondimenti del caso, volti a restituire calcoli ancora più precisi di tali indici”.

Per quanto sopra esposto, si chiede che “sia accertata la veridicità di quanto affermato da numerosi organi di stampa sugli Indici di Vulnerabilità Sismica degli edifici scolastici nel comune di L’Aquila e da eminenti ricercatori della materia”,  “qualora tali valori non corrispondano a quelli previsti dalle norme (0.6, comunque non cautelativo) in quanto più bassi, di procedere alle azioni preventive necessarie ad evitare l’esposizione delle persone al rischio di incolumità fisica”. E di “accertare eventuali reati”.

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