Gli esperti ipotizzano che la Bce possa continuare a ridurre i tassi nelle prossime riunioni, puntando a un tasso sui depositi del 2,5% entro marzo 2025
Buone notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile.
Il taglio dei tassi di interesse avvenuto lo scorso 17 ottobre ha impattato positivamente sulle rate dei mutui, che hanno registrato un calo. Oltre alla diminuzione dei tassi, ha contribuito all’aumento delle richieste di mutuo anche la proroga delle agevolazioni prima casa.
Per quando sono previsti i nuovi tagli, perché influenzano le rate e cosa aspettarsi dai prossimi mesi? Facile.it, leader nel confronto di mutui online, spiega tutto nei dettagli.
La Bce ha taglio i tassi di interesse di 25 punti base in ottobre. Questo è stato il terzo intervento dell’anno, dopo i tagli di giugno e settembre 2024. Dal 23 ottobre, i tassi sono stati così modificati:
Tasso sui depositi: 3,25%
Tasso di rifinanziamento principale: 3,40%
Tasso di rifinanziamento marginale: 3,65%
Gli esperti ipotizzano che la Bce possa continuare a ridurre i tassi nelle prossime riunioni, puntando a un tasso sui depositi del 2,5% entro marzo 2025. Le date indicate per i possibili tagli successivi sono:
12 dicembre 2024
30 gennaio 2025
6 marzo 2025
Le decisioni della Bce sui tassi di interesse incidono direttamente sul costo del denaro per le banche, influenzando così i tassi applicati ai mutui concessi ai clienti. Ridurre i tassi di interesse, infatti, diminuisce il costo dei finanziamenti tra istituti bancari, con riflessi immediati sull’indice Euribor, parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile.
Quando la Bce taglia i tassi, si verifica un abbassamento dell’Euribor, riducendo il costo dei mutui a tasso variabile e, di conseguenza, la quota di interessi mensili. Per i mutui a tasso fisso, invece, il tasso di interesse è stabilito al momento della stipula e resta invariato per tutta la durata del contratto. Ad ogni modo, anche per i mutui a tasso fisso, i movimenti dei tassi di interesse possono influenzare i nuovi contratti, rendendo il mutuo più o meno conveniente a seconda delle decisioni della Bce.
Secondo le stime di associazioni dei consumatori come il Codacons, un taglio di 25 punti base sui tassi di interesse ha comportato una riduzione della rata mensile dei mutui variabili per la prima casa, che varia dai 13 ai 30 euro, in base all’importo e alla durata del finanziamento. Secondo le stime dell’Unione Nazionale Consumatori, considerando il tasso annuo effettivo globale (TAEG) medio del 4,1%, il calo della rata per un mutuo variabile si attesta intorno ai 18 euro al mese, pari a un risparmio annuo di 216 euro.
Oltre ai vantaggi derivanti dal recente taglio dei tassi, anche la proroga delle agevolazioni per i mutui under 36 sta contribuendo a rendere più conveniente la richiesta di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa. Grazie alla Legge di Bilancio 2025, queste agevolazioni sono state estese fino al 2027, con l’obiettivo di offrire un supporto duraturo a giovani e famiglie interessati a comprare un’abitazione principale.
Il Fondo di Garanzia Prima Casa, rifinanziato per i prossimi tre anni, assicura infatti una garanzia pubblica fino all’80% per alcune categorie di beneficiari, come giovani coppie, famiglie monogenitoriali con figli minori, inquilini di alloggi popolari e giovani under 36 con un ISEE inferiore a 40.000 euro. Possono accedere al Fondo coloro che non sono proprietari di altre abitazioni e che richiedono un mutuo fino a 250.000 euro per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.
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