Svolta storica per la Serenissima e la laguna: il nuovo Codice della strada prevede l’utilizzo dello strumento per rilevare e sanzionare gli eccessi di velocità delle imbarcazioni
Ora a Venezia e nella sua laguna, dopo una fase sperimentale (molto contestata) iniziata due anni fa, si potrà usare senza problemi il barcavelox, in pratica l’autovelox per le imbarcazioni: lo certifica il Codice della strada appena approvato. Una norma, studiata per ridurre l’impatto del moto ondoso oltre che per ragioni ovvie di sicurezza nel traffico dei canali, che è resa necessaria per mettere ordine su un argomento che troppo spesso ha visto annullare sanzioni a causa della sua complessità. Come le altre norme previste dal testo, i barcavelox diventeranno uno strumento a disposizione delle autorità preposte al controllo della circolazione sull’acqua solo dopo il completamento dell’iter legislativo, che prevede la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopo questo ultimo passaggio, trascorsi 15 giorni, la legge entrerà in vigore, senza retroattività. “È un’azione fondamentale per la riduzione della velocità e il contrasto al moto ondoso che introdurremo attraverso una fase transitoria condivisa con categorie, associazioni e operatori. Bisogna far capire che si deve andare più piano in laguna e soprattutto in certi canali, e forse bisognerà discutere anche di nuovi limiti di velocità” è il commento di Luigi Brugnaro, sindaco della città lagunare dove negli ultimi anni il traffico dovuto alle barche è sicuramente aumentato.
LIMITI DI VELOCITà
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Per la cronaca, a Venezia, nei canali interni principali (Canal Grande, Canale di Cannaregio) il limite è di 7 km/h, negli altri canali della città e delle isole della Giudecca e del Lido il limite è di 5 km/h. Nelle altre isole della laguna ci sono leggere variazioni sui limiti, anche in questo caso tra canali esterni, interni e quello principale. In ogni caso, ecco cosa recita la norma nel nuovo Codice della strada sul barcavelox: “In considerazione dell’esigenza della salvaguardia di Venezia e della sua laguna, per l’accertamento dell’inosservanza dei limiti di velocità nelle vie d’acqua di cui all’articolo 1 della legge 5 marzo 1963, n. 366, possono essere utilizzate, anche per la determinazione della velocità media su tratti determinati, apparecchiature di rilevamento approvate od omologate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti o da idoneo ente dallo stesso vigilato”. Il regolamento per l’utilizzo del barcavelox prevede che, come per gli autovelox su strada, venga applicata una riduzione percentuale alla velocità rilevata per considerare la tolleranza strumentale. La soglia minima è stata fissata a 2 chilometri orari per garantire la massima precisione nella misurazione ed evitare contestazioni tecniche sulle sanzioni. Per ora si sa che le prime installazioni saranno posizionate nei punti più critici della laguna, come il Canal Grande e altre vie d’acqua densamente trafficate, dove il moto ondoso ha un impatto maggiore.
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