Con l’approvazione definitiva della legge di conversione del Dl milleproroghe, si apre una nuova opportunità per i debitori che non sono riusciti a saldare una o più rate della rottamazione quater entro la fine di dicembre 2024.
Come funziona il ripescaggio
Entro la fine di aprile 2025, i debitori interessati dovranno presentare una domanda telematica utilizzando i modelli che l’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) metterà a disposizione entro 20 giorni dall’entrata in vigore della modifica.
La presentazione della domanda sospenderà automaticamente qualsiasi nuova azione di riscossione da parte di Ader, come pignoramenti o iscrizioni ipotecarie, e annullerà la condizione di morosità del debitore.
Entro il 30 giugno 2025, Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) comunicherà al debitore l’importo da pagare, suddiviso nel numero di rate indicate nella domanda.
Il pagamento potrà avvenire in un massimo di 10 rate, con scadenze a luglio e novembre 2025, e poi a febbraio, maggio, luglio e novembre 2026.
Informazioni importanti
La domanda di ripescaggio è fondamentale per evitare ulteriori azioni di riscossione e rientrare nella definizione agevolata.
È necessario prestare attenzione alle scadenze per la presentazione della domanda e per il pagamento delle rate.
Le regole per il pagamento delle somme dovute nel contesto della rottamazione quater sono chiare: è sufficiente saltare anche una sola rata o versarla con un ritardo superiore a 5 giorni per decadere dalla sanatoria. Questo significa che, oltre a dover rispettare il piano dei versamenti della riammissione, è fondamentale osservare le scadenze dell’originario programma dei pagamenti della definizione agevolata.
Scadenze e pagamenti
Luglio 2025: Entro luglio 2025, i debitori dovranno pagare due quote: una riferita alla disciplina introdotta con la conversione del decreto Milleproroghe e l’altra riveniente dal piano di pagamenti scelto con l’istanza iniziale trasmessa entro settembre 2023.
Rata del 5 marzo: Particolare attenzione va prestata alla rata in scadenza il prossimo 5 marzo (la scadenza è il 28 febbraio, ma con il margine di tolleranza di cinque giorni si arriva al 5 marzo).
Mancato pagamento e conseguenze
Il mancato rispetto delle scadenze, anche di una sola rata, comporta la decadenza dalla sanatoria, con conseguenti implicazioni per il debitore. È quindi fondamentale prestare la massima attenzione ai termini di pagamento per non perdere i benefici della rottamazione quater.
Verificare attentamente le scadenze dei pagamenti, sia quelle relative alla riammissione che quelle del piano originario.
Effettuare i pagamenti entro i termini previsti per evitare di incorrere in sanzioni e perdere i benefici della rottamazione.
Le nuove disposizioni in materia di rottamazione quater, introdotte con la conversione del decreto Milleproroghe, hanno generato alcune incertezze interpretative, soprattutto in relazione alle scadenze di pagamento e alla copertura delle omissioni.
Omissioni di pagamento e rientro nella rottamazione
Secondo un’interpretazione restrittiva delle nuove norme, sembrerebbe che il ripescaggio dei debitori che hanno saltato le rate della rottamazione quater riguardi esclusivamente le omissioni avvenute entro il 31 dicembre 2024.
Tuttavia, una diversa tesi sostiene che, fino a quando non si rientra nella rottamazione quater, qualunque omissione maturata nel frattempo (compresa la rata del 5 marzo) confluisce negli arretrati da saldare con le nuove 10 rate previste dalla legge di conversione del Milleproroghe.
È importante sottolineare che i pagamenti effettuati nel frattempo, al di fuori della definizione agevolata, vanno a diminuire il debito da rottamare, ma non per la parte riferita a sanzioni, aggio e interessi, che non è recuperabile.
La scadenza della rata del 5 marzo rappresenta un nodo cruciale. Mentre chi ha sempre pagato regolarmente deve necessariamente saldare il dovuto entro tale data, pena la decadenza dalla sanatoria, chi non ha mai pagato nulla potrebbe beneficiare del ripescaggio, purché presenti la domanda entro i termini previsti.
Alla luce di queste incertezze interpretative, è auspicabile un chiarimento ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, al fine di fornire indicazioni univoche e certe ai contribuenti.
La situazione attuale rischia di penalizzare i contribuenti che hanno sempre adottato un comportamento diligente, i quali rischiano di perdere i benefici della rottamazione anche per un solo giorno di ritardo nel pagamento di una rata, mentre chi non ha mai pagato nulla ha la possibilità di rimediare.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link