Biglietti omaggio dal Comune di Bergamo per nozze e unioni. Le tariffe: 400 euro (per i non residenti) al Donizetti
Omaggiare chi si sposa o si unisce civilmente in Comune a Bergamo è una tradizione di Palazzo Frizzoni. Ma da tempo l’assessore ai Servizi demografici, Giacomo Angeloni, stava pensando a un bel regalo per le coppie. Qualcosa di originale e anche piacevole da ricevere.
Ogni anno 500 matrimoni o unioni civili
La scelta è caduta sui biglietti di ingresso alla Gamec, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Tutte le coppie che, nei prossimi mesi, contrarranno un matrimonio o un’unione civile nelle sedi comunali riceveranno in regalo due biglietti di ingresso al museo, utilizzabili fino al 6 gennaio 2026. «Siamo felici di annunciare questa nuova iniziativa — dice Angeloni —. Ogni anno, circa 500 coppie scelgono di unirsi presso il nostro Comune». Soddisfatto anche Lorenzo Giusti, direttore della Gamec: «Questa scelta sottolinea il valore che l’arte contemporanea rappresenta per la comunità e che potrà contribuire a rendere l’inizio di questo nuovo percorso un momento di arricchimento culturale personale e condiviso».
Nozze: le sale più richieste a Bergamo
Per i matrimoni o le unioni civili in città, la location più gettonata è la Sala Caccia di Palazzo Frizzoni che, per i residenti in città, è gratuita (per gli altri costa 100 euro più Iva). Piace anche la Sala Galmozzi di via Tasso, anche questa gratis per i residenti in città e a 168 euro per chi arriva da fuori. Ma c’è anche chi sceglie posti più ricercati (e, di conseguenza, onerosi). Per esempio, tra le 247 coppie unite nel 2023, ci sono anche due cittadini inglesi che hanno scelto di sposarsi al Donizetti: qui, nella Sala Riccardi, il sì costa 300 euro per i residenti (più Iva), 400 per gli altri e poi ci sono 630 euro richiesti dal teatro, che deve pagare anche le maschere per l’apertura e la chiusura degli spazi.
Da qualche anno, sono stati diversificati i costi per chi abita in città e per chi arriva da fuori perché le richieste erano tantissime. «Ogni matrimonio — spiega Angeloni — comporta parecchio lavoro per gli uffici comunali». Vanno preparate le pubblicazioni, poi bisogna redigere gli atti e tutti i documenti con i dati degli sposi, dei testimoni e del celebrante, senza dimenticare gli allegati come la pergamena con i codici civili. E vanno aggiornati i documenti conservati negli archivi blindati del Comune, a Palazzo Uffici. «I registri dello stato civile — spiega Angeloni — sono cartacei. È l’unica parte degli uffici comunali non ancora digitalizzata».
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