La consigliera comunale di Azione: «Sono scritti ma non in pancia ad Amt ad oggi. 12 milioni sono dovuti dal Comune, gli altri 8 sono ammortamenti. La cosa è legittima, ma considerate tutte le negatività del bilancio, dimostra che non avevano i soldi per pagare gli ammortamenti e quindi li hanno rinviati e il 2025 si troverà sul bilancio un costo, l’ammortamento, che avrebbero dovuto già pagare»
«È inquietante leggere il bilancio consuntivo di Amt, che vede risorse che ad oggi non sono reali – dice Cristina Lodi, capogruppo del gruppo misto in Consiglio Comunale, per Azione -. Mancano, infatti, almeno 20 milioni osservando a confronto il bilancio consuntivo del 2023. Sono state messe risorse ad oggi “fantasma”. 12 milioni che il Comune deve dare ad AMT non sono stati ancora deliberati, ad esempio. Previsti 8 milioni di ammortamenti ricordando che il Covid consentiva di allungare almeno di un anno gli ammortamenti cioè un costo che veniva spostato all’anno successivo. La cosa quindi è legittima, ma considerate tutte le negatività del bilancio, dimostra che non avevano i soldi per pagare gli ammortamenti e quindi li hanno rinviati e il 2025 si troverà sul bilancio un costo, l’ammortamento, che avrebbero dovuto già pagare. Quindi una tegola che sta cadendo, di anno in anno, sul bilancio. Evidentemente viene usato il covid per “salvare” il bilancio».
«Quindi mancano all’appello 20 milioni che sono scritti ma non in pancia ad AMT ad oggi. E su questo anche i revisori e Deloitte lanciano l’allarme – aggiunge Lodi -. Senza contare che sono previsti 22 milioni di incassi dalle ingiunzioni , solo in piccola parte ad oggi riscossi, sui quali si scrive che in ottica prudenziale si calcolano circa 14 milioni di euro. Non si può che essere preoccupati non solo per il futuro di AMT e del suo bilancio ma per la tenuta tutta del bilancio del Comune di Genova . Se non verranno affrontate queste cose la stessa Deloitte dice che “ eventi e circostanze successivi possono comportare che la Società cessi di operare come un’ entità di funzionamento in riferimento è a causa di una “incertezza significativa” su previsioni di entrate e previsioni di non uscite. Esse rendono la situazione di AMT davvero pericolosa per la tenuta dell’intero Ente».
«Dalla giunta nessuna risposta ma dalle affermazioni dei vertici dell’azienda si ha la conferma che c’è un grande pericolo, che quanto detto sia vero. Un esempio su tutti. Si parla di ingiunzioni, di comunicazioni alle persone delle multe, ma non si parla mai del riscosso che è molto lontano dalla previsione – conclude la consigliera -. Come dire che mandando le bollette alle famiglie si sa esattamente che cosa un ente ne guadagnerà. In realtà dipenderà molto da quanto si riuscirà a riscuotere, quindi dobbiamo mettere in evidenza che una delle tante “non risposte” conferma la mia preoccupazione.Quindi attendiamo anche la Commissione sul bilancio preventivo per capire se non arriveranno questi 20 milioni, se essi non saranno a bilancio e non arriveranno i risultati delle riscossioni, cosa penserà Amt di fare».
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