Bruxelles lavora a una strategia per le proteine vegetali e sarà finalizzato dalla prossima Commissione europea. “Si tratterà di un pacchetto di regole che non riguarda solo la tipologia di proteine ma guarderà anche agli incentivi agli agricoltori perché aumentino la produzione”, ha anticipato il commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Agrifish a Bruxelles, in cui Germania e Danimarca hanno promosso una discussione su una strategia Ue dedicata all’aumento della produzione di proteine vegetali.
Parlando a titolo personale, il commissario uscente ha precisato che nella futura strategia il supporto agli agricoltori nel quadro della Pac per la produzione di proteine vegetali “dovrebbe essere portato dal 3% ad almeno il 5%”, perché l’Ue è in deficit di produzione”. L’iniziativa di Germania e Danimarca è stata sostenuta “da diversi Stati membri”, tra cui Estonia, Irlanda, Lussemburgo e Repubblica Ceca, ha riferito in conferenza stampa il ministro dell’agricoltura ungherese, István Nagy, sottolineando che diverse delegazioni avrebbero “sostenuto che bisogna trovare un equilibrio tra” la produzione di “proteine vegetali e animali”.
“Gli Stati membri sostenitori invitano la Commissione europea a basarsi sulle conoscenze disponibili per formulare una strategia europea per le proteine, tenendo conto delle strategie e delle pratiche nazionali”, si legge nel testo sostenuto dalle sei delegazioni. “Questa strategia dovrebbe favorire la ricerca e l’innovazione e promuovere la diversificazione dell’apporto proteico e l’uso delle proteine negli alimenti e nei mangimi”. Pur sostenendo l’importanza di sostenere un piano Ue per le proteine vegetali, l’Italia ha ribadito la sua contrarietà alla carne coltivata in laboratorio.
Parlando nella sessione pubblica, il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha fatto riferimento a una nota presente alla pagina 3 del documento presentato “il cui contenuto è generico ma molto ambiguo in quanto fa riferimento all’esigenza di andare oltre i prodotti animali convenzionali”. Se con questa citazione – ha puntualizzato il ministro – “i colleghi proponenti hanno intenzione di fare riferimento alla carne sintetica o al latte sintetico, derivanti da coltivazioni cellulari, la nostra posizione è e resta fermamente contraria”, ha detto, ricordando che il Consiglio Ue si è detto contrario già a gennaio scorso. Nella nota in questione si legge che “per proteine verdi si intendono fonti proteiche alternative alla soia o ai prodotti animali convenzionali. La produzione di queste proteine verdi contribuisce a ridurre le emissioni climatiche e a tenere maggiormente conto della natura e dell’ambiente”.
Stando ai dati della Commissione europea, il settore europeo delle colture arabili ha fornito 64 milioni di tonnellate di proteine grezze nel 2023-24. La parte principale di questo volume proviene da foraggi grossolani, seguiti da cereali e semi oleosi. I legumi secchi rappresentano solo 1,1 milioni di tonnellate. Tuttavia, secondo Bruxelles, questo volume non copre tutte le esigenze dell’Ue nei settori alimentare, dei mangimi e industriale, dunquq l’Unione europea importa prodotti di origine vegetale che ammontano a 19 milioni di tonnellate di proteine grezze.
#IMCAP
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