Dopo la guerra dei gatti scoppia a Montanaro la guerra sui “distretti del commercio”. Per ora è solo una guerra per strada e sui social: il sindaco Antonino Careri e l’ex sindaco Giovanni Ponchia non si sono ancora ufficialmente pronunciati.
È una materia complicata. Bisogna leggere montagne di determine della Regione Piemonte. Lo siamo facendo. Per ora cerchiamo di riassumere alla buona.
Lo scontro fra le due fazioni è questo: i sostenitori dell’ingegner Ponchia, oggi all’opposizione, rimproverano l’amministrazione del dottor Careri di non avere partecipato nell’ottobre scorso al bando della Regione sui distretti del commercio. Se il Comune avesse partecipato, e la sua domanda fosse stata accolta, il Comune avrebbe potuto ottenere dalla Regione un contributo finanziario a sostegno del commercio locale.
IL BANDO REGIONALE DEL 2020
Facciamo un passo indietro, al 2019 e 2020. Siamo in pieno Covid. La gente non esce di casa e i negozi sono vuoti. La Regione, probabilmente anche su sollecitazione di ASCOM e altre associazioni di categoria, decide di stanziare una considerevole somma per aiutare il piccolo commercio. E nel 2020 pubblica un bando: i Comuni possono costituire un “distretto del commercio”, monocomunale o pluricomunale, e presentare domanda di contributo economico. Molti Comuni partecipano al bando, e molti – fra cui Chivasso, Ivrea, Settimo Torinese e San Benigno – ottengono un primo contributo, per poi giungere nel giro di due anni a incassare circa 300.000 euro a testa grazie a successivi rifinanziamenti dei distretti. Attenzione: pare che abbiano partecipato i grandi Comuni, che hanno in organico le risorse professionali per studiare determine regionali complesse, e risorse economiche per pagarsi un professionista esperto e farsi aiutare nella pratica. Nel sito di ASCOM ci sono i video del 2022 nei quali gli amministratori di alcuni di questi grandi Comuni annunciano di avere ottenuto ciascuno il contributo complessivo di 300.000 euro: per Chivasso parla Pasquale Centin, per Ivrea Costanza Casali, per Settimo Chiara Gaiola, e così via.
Su Facebook qualche montanarese, fra cui un ex assessore, mi ha fatto notare che, nel difficile periodo del Covid, i piccoli Comuni non ce l’hanno fatta a presentare le carte alla Regione. Ma questo è vero solo in parte: vedi il miracolo di San Benigno, che è riuscito ad acciuffare l’occasione del 2020 – preciso nel 2020 – e da quattro anni sta utilizzando proficuamente i soldi ricevuti. Perché nel 2020 il Comune di Montanaro non ha partecipato?
Teniamo conto che un piccolo o medio Comune come Montanaro avrebbe potuto – in base alle disposizioni regionali – unirsi ad altri Comuni per creare un distretto pluricomunale. Come in questi mesi hanno fatto i due Comuni di Foglizzo e San Giusto, i cinque Comuni di Verolengo, Torrazza, Rondissone, Mazzè, Candia Canavese e Vische, i dodici Comuni della Valchiusella. Ripeto la domanda: perché nel 2020 quello di Montanaro non si è mosso?
IL BANDO DELL’OTTOBRE 2024
E veniamo all’oggi e alle attuali polemiche. Nell’ottobre del 2024 la Regione emette un nuovo bando per la formazione di nuovi distretti e per l’erogazione dei relativi contributi finanziari. Tanti Comuni che, come Montanaro, avevano “saltato” il primo bando, questa volta partecipano: i già menzionati Foglizzo e San Giusto, e da soli Bosconero, Brandizzo e Volpiano, e gli altri che abbiamo nominato sopra.
Anche questa volta Montanaro non partecipa. Perché? Non che l’operazione fosse semplice e priva di rischi. La Regione ti dà 52.000 euro a condizione che il Comune ne metta altri 13.000. Inoltre il Comune deve nominare un consulente, che farà il “district manager”, e pagargli la parcella. Questi soldi il Comune deve averli. E, anche se li ha, possiamo immaginare il dilemma di una amministrazione, come quella di Careri, appena entrata in carica, e della quale i cittadini scrutano con attenzione le prime mosse: e se, dopo avere speso i soldi della parcella e messo a bilancio i 13.000 euro, poi non vinco il bando? I cittadini mi salteranno addosso per avere sprecato 4.000 o 5.000 euro di parcella del professionista. Persino il Comune di Chivasso era stato escluso nel primo bando, essendosi classificato troppo in basso nella graduatoria stilata dalla Regione: poi era rientrato fra i Comuni beneficiati grazie alla riapertura della graduatoria.
Inoltre, questi “distretti del commercio” sono veramente utili, o si riveleranno un bluff, dal quale il paese ricaverà ben pochi benefici a fronte delle spese sostenute? In fondo sono strumenti nuovi, e i quattro anni trascorsi dal 2020 forse non bastano per capire se funzionano proprio dappertutto. E non basta: per predisporre la domanda di contributo è utile che il Comune possa contare sulla collaborazione dei commercianti, preferibilmente costituiti in associazione per parlare con una voce sola. I commercianti conoscono bene il paese e le esigenze del commercio e possono aiutare il Comune a stilare un progetto convincente. E se invece i commercianti del paese sono rissosi, litigano persino fra loro, sono refrattari a qualsiasi idea di unirsi un una associazione commercianti, o locale o aderente alle associazioni nazionali?
Tutto ciò ovviamente non scusa la nuova amministrazione: altri Comuni hanno avuto coraggio, ci hanno provato, e hanno avuto successo, e se temevano di non farcela da soli si sono collegati con altri Comuni o anche con uno solo: vedi ancora la coppia vincente Foglizzo e San Giusto, che l’11 marzo a San Giusto presenterà ai cittadini il percorso già fatto e quello ancora da fare.
L’OPPOSIZIONE FORSE DORMIVA
Ma c’è ancora una domanda da fare: perché i membri della precedente amministrazione, che ora esibiscono la loro competenza e la loro esperienza, perché dall’alto di queste virtù non hanno toccato il tempo al sindaco Careri? Per avvisarlo di non perdere l’occasione. La notizia che sarebbe arrivato il bando dell’ottobre 2024 era “nell’aria” da mesi. I vecchi amministratori, fra cui un dirigente di Città Metropolitana, stracarichi di esperienza da andare gobbi, potevano non saperlo? Per il bene del paese, non avrebbero dovuto sollecitare Careri a partecipare? Poi avrebbero potuto vantarsi sui giornali della loro virtù civica e dire: “Se non era per noi quegli storditi di nuovi amministratori…”. Invece no, se ne sono stati ben zitti, e ora sparano sulla nuova giunta: tradotto in italiano hanno fatto l’interesse di parte e non quello della collettività. Ho posto la domanda agli ex amministratori: perché non avete incalzato Careri? Nessuna risposta. Naturalmente se vorranno tirare fuori l’eventuale interrogazione al sindaco sarò ben contento di ricredermi e scriverlo sul giornale.
E I COMMERCIANTI?
Infine un punto dolente. Si prevede e si spera che fra un annetto la Regione pubblicherà un nuovo bando: i commercianti di Montanaro sono pronti a collaborare col sindaco? Careri non è mica radioattivo. Chissà se sono pronti tutti quanti a sedersi a un tavolo, a creare un’associazione commercianti e / o aderire ad una associazione di categoria già esistente, a nominare un direttivo? Sono pronti a buttare giù una prima bozza delle esigenze del commercio del paese? Sono disponibili ad incontrare la giunta comunale, e sottoporgli la bozza, anche se magari non tutti la amano? E ad incontrare naturalmente anche l’opposizione, che qualche consiglio lo saprà dare.
Una bozza che non sia la lista delle richieste dei singoli commercianti: io devo cambiare il vetro della vetrina, io voglio rifare gli infissi, quanto mi dai tu Comune? Non funziona così. Il sindaco di San Giusto ce lo ha spiegato bene. Niente contributi ad personam, ma interventi che trattano i commercianti tutti allo stesso modo: in primo luogo, col primo contributo di 52.000 euro, opere pubbliche per abbellire il paese e renderlo attraente per gli abitanti degli altri Comuni. Organizzazione di eventi promozionali con la partecipazione di tutti i soggetti interessati: fabbriche, artigiani, Pro Loco, associazioni del volontariato, parrocchie ecc. E in seguito, con i rifinanziamenti attesi, interventi più mirati: magari panchine attrezzate Wi-Fi davanti ai negozi, insegne tutte con qualche simbolo comune, e così via ingegnandosi.
Sono pronti i commercianti di Montanaro a collaborare ordinatamente, o preferiscono continuare a scaricare il malumore su Facebook prendendosela col sindaco, con gli assessori, con i giornali, con i “nemici”, e con l’universo mondo?
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