«Assumere le scelte che riguardano la giunta è prerogativa del sindaco. Screzi con Savio? Non ne ho mai sentito parlare, lo ringrazio per il lavoro svolto ma era terminato». Laura Nargi commenta così la sua decisione di revocare dall’incarico l’ormai ex assessore ai fondi europei, Leandro Savio.
La notizia era trapelata nella giornata di lunedì ma il decreto di revoca, pubblicato ieri all’albo pretorio, è datato 23 novembre. La motivazione riportata è una sola: «Il rapporto fiduciario instauratosi inizialmente con l’assessore è venuto meno».
Intercettata dai cronisti presso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco dove presiedeva all’inaugurazione della panchina rossa simbolo della battaglia per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne, Nargi ha ribadito: «Non c’è nessun problema, la revoca non è altro che il preludio della seconda fase dell’amministrazione che ho già annunciato più volte. Ringrazio Savio per l’ottimo lavoro che ha svolto ma che era terminato, mentre con gli altri assessori sto finendo il percorso avviato insieme».
Nargi aggiunge anche di non aver mai sentito parlare di screzi tra lei e l’ex delegato ai fondi comunitari, «parliamo del nulla» dice. Proprio Savio però, appresa la notizia della sua revoca, ha dichiarato a Il Mattino di essersi sentito «sottoimpiegato» rispetto a quello che era stato chiamato a fare. E ha aggiunto: «Gli screzi ci sono stati, si tratta di questioni molto delicate, né di natura politica né gestionale. Quanto accaduto lo racconterò in una conferenza stampa».
Appuntamento, quest’ultimo, che si terrà venerdì mattina al circolo della stampa. In attesa di conoscere la “verità” del dirigente chiamato a luglio a far parte della squadra di governo, la sindaca ha confermato l’immediatezza del rimpasto e per la prima volta ha parlato della tempistica immaginata per chiudere la fase uno, quantificandola in cinque mesi: «Tra poco annuncerò tutta la nuova giunta. Come ho detto all’inizio della mia consiliatura, c’è stata una prima fase che ho affidato nelle sapienti mani dei tecnici ed è servito perché quando sono arrivata, dopo mesi di commissariamento e una ferita molto grande per la nostra comunità e per il Comune, ho trovato una macchina amministrativa ferma. L’abbiamo riavviata e quindi ringrazio sentitamente tutti gli assessori tecnici che lo hanno permesso, riuscendo a conseguire anche ottimi risultati. Sono passati quattro mesi e la mia giunta è ancora in carica. Avevo annunciato che sarebbe durata cinque mesi e, dunque, sto mantenendo fede a tutte le cose che avevo detto. Il rimpasto ci sarà nel mese di dicembre».
La nuova giunta, dunque, sarà il regalo di Natale agli avellinesi. Potrebbe infatti essersi sbagliato chi aveva immaginato che la squadra di governo politica potesse insediarsi prima dell’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, vista la quasi concomitanza con il consiglio comunale chiesto dalle minoranze per ricevere chiarimenti dalla viva voce della prima cittadina circa la situazione politico amministrativa.
Inizialmente calendarizzata per il 6 dicembre in prima convocazione, per il 9 in seconda, l’assise è destinata a slittare. Come comunicato dal presidente del consiglio, Ugo Maggio, le date concordate venerdì scorso dovranno essere rettificate per lasciare l’aula all’Università di Salerno, coinquilina di assessori, consiglieri e dipendenti comunali ormai da oltre un anno, che ne ha fatto richiesta per i giorni 5 e 6 dicembre. Sarà dunque la conferenza dei capigruppo, riconvocata per venerdì pomeriggio, a stabilire le nuove date del consiglio.
Intanto scaldano i motori per il passaggio dai banchi del consiglio a quelli della giunta Mario Spiniello, Alberto Bilotta, Monica Spiezia, Antonio Genovese, Giuseppe Negrone, Gianluca Gaeta e Jessica Tomasetta mentre potrebbe non dover preparare i bagagli Alessandro Scaletti. La sindaca sembrerebbe infatti intenzionata a mantenere l’attuale assessore alle finanze.
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