RIMINI, 27 NOV – “Una notte oscura in un paese muto, qualcosa è successo il mistero è accresciuto, un uomo camminava nessuno lo vedeva, qualcuno lo seguiva e lui non lo sapeva. Gli occhi fissi della cam3, gli occhi scuri nessuno sa com’è, e come un gioco di illusioni ingannevoli, vedo nero segreti inenarrabili. Vedo nero ma era Neri. Vedo nero ma era Neri”. E’ la prima strofa della canzone dedicata all’indagine sul caso dell’omicidio di Pierina Paganelli apparso sul canale YouTube dedicato alle inchieste di cronaca nera. Il canale si chiama “Sulle Tracce del Crimine” ed è dedicato all’esplorazione di casi criminali reali, misteri irrisolti, indagini su delitti che hanno segnato la cronaca e casi di persone scomparse. Ogni episodio si concentra su un caso specifico – si legge sulla pagina – e l’ultima pubblicazione è proprio la canzone che su una base musicale hip hop e delle strofe in stile rap racconta le ultime novità sull’inchiesta. Già dal ritornello si capisce che il paroliere, di questa che sta diventando una vera e propria hit tra gli addetti ai lavori del Tribunale di Rimini e non solo, si sta riferendo alla telecamera della farmacia di via del Ciclamino, la famosa cam3 davanti alla quale secondo la Procura la sera dell’omicidio sarebbe passato Louis Dassilva. Dassilva è un ragazzo senegalese dalla pelle scura e quindi “nero”, mentre Neri sarebbe il condomino Emanuele Neri che quasi un anno dopo l’omicidio si è ricordato di essere passato di là proprio quella sera e di essere stato ripreso, appunto, da cam3. Chi è quindi Ignoto 1 che passa alle 22.17 e qualche secondo davanti cam3? Per stabilirlo il Tribunale di Rimini sta procedendo con un incidente probatorio come chiesto dalla Procura. Entro l metà di dicembre saranno fatti passare davanti alla farmacia quindi sia Neri il condomino che Louis Dassilva. “La verità è lontana nessuno la troverà”, cantano su YouTube. Migliaia le visualizzazioni delle pagine che trattano dell’omicidio Paganelli, mentre la canzone è stata ascoltata 650 volte in meno di 19 ore. “Chi può sapeva”, o almeno pare chiudere così in maniera sibillina l’ultima strofa. (ANSA).
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