Bilancio UE, quali linee guida per il prossimo QFP?


Lo scorso 12 febbraio, la Commissione europea ha tracciato la rotta verso il prossimo bilancio a lungo termine dell’Unione Europea.


Il bilancio a lungo termine dell’Unione Europea (UE), noto anche come Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), costituisce uno strumento essenziale per realizzare le priorità comunitarie. Esso, infatti, contribuisce a rafforzare l’economia e la posizione geopolitica dell’UE, garantendo la prevedibilità della relativa spesa, in particolare per i progetti e le politiche che spaziano su più anni.

La normativa del bilancio a lungo termine dell’UE

Il QFP è disciplinato dall’art. 312 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Tale disposizione prevede che il bilancio a lungo termine dell’UE sia stabilito per un periodo di almeno cinque anni. Esso fissa gli importi dei massimali annui degli stanziamenti per impegni per categoria di spesa e del massimale annuo degli stanziamenti per pagamenti.

In tale contesto, il QFP è strettamente collegato al bilancio annuale dell’UE, il quale trova il proprio fondamento normativo agli artt. 313-319 TFUE. Quest’ultimo, infatti, viene stabilito proprio nel rispetto del QFP, che individua le disposizioni utili per il corretto svolgimento della procedura annuale di bilancio.

Sulla scorta di tale contesto, il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto una posizione comune sul bilancio annuale per il 2025 lo scorso 16 novembre. Esso rappresenta il quinto esercizio nell’ambito del QFP 2021-2027 e prevede un ammontare di €199.438,4 milioni per quanto riguarda il totale degli impegni e €155.209,3 milioni a titolo di pagamenti. Gli impegni sono obblighi di spesa giuridicamente vincolanti riconducibili ad azioni di durata pluriennale. I pagamenti, invece, sono risorse che coprono le spese derivanti dagli impegni iscritti nel bilancio dell’UE durante l’esercizio in corso o durante quelli precedenti.

La Comunicazione della Commissione europea

Lo scorso 12 febbraio, la Commissione europea ha pubblicato una Comunicazione concernente il prossimo QFP. In essa, l’Istituzione comunitaria ha individuato le sfide politiche e di bilancio considerate fondamentali e prioritarie, alla luce dell’esperienza maturate in occasione della pandemia da COVID-19 e dei conflitti sulla striscia di Gaza e tra Russia e Ucraina.

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Al tempo stesso, con il proprio documento, la Commissione europea ha avviato una campagna a livello europeo con tutta una gamma di portatori di interessi, tra cui Governi degli Stati membri, enti territoriali e cittadini. Nel dettaglio, l’Istituzione dell’UE ha ritenuto di dover coinvolgere tutti coloro che beneficiano del QFP. Portatori di interessi e cittadini potranno, pertanto, esprimersi sul futuro bilancio dell’Unione e sulle politiche che dovrebbe sostenere.

In tale prospettiva, nel passato recente il QFP ha contribuito a fornire un supporto concreto ai lavoratori nonostante la crisi energetica e la pandemia. Insieme al Next Generation EU (NGEU), inoltre, il bilancio a lungo termine dell’UE ha previsto un’assistenza finanziaria in favore degli Stati membri maggiormente colpiti.

Un bilancio più semplice, meglio mirato e più incisivo

Considerate le nuove sfide e le aspettative di intervento dell’UE, la Commissione europea ha proposto un ripensamento del QFP. Nel dettaglio, tale Istituzione ha ritenuto l’attuale funzionamento di tale strumento non adeguato alle ambizioni comunitarie. Pertanto, la Comunicazione propone un ampliamento delle risorse proprie, così da garantire il rimborso dei prestiti assunti per NGEU e al tempo stesso contare su contributi finanziari nazionali stabili da parte degli Stati membri.

In secondo luogo, la Commissione europea ha evidenziato l’esigenza di rendere il QFP più semplice, più flessibile, meglio mirato e più incisivo. In tal senso, le crisi odierne e passate hanno dimostrato come il bilancio al lungo termine debba essere capace di adattarsi al mutare delle circostanze. Tale aspetto non risulta garantito in pieno dal QFP corrente e dal NGEU, dove oltre il 90% delle risorse è preassegnato a scopi, programmi o dotazioni nazionali specifici.

Secondo la Commissione europea, inoltre, bisogna ridurre la complessità attuale che ostacola l’accesso ai finanziamenti dell’UE. E questa necessità persiste, nonostante il QFP 2021-2027 abbia introdotto delle misure di semplificazione. Nella realtà dei fatti, ancora oggi i beneficiari dei fondi hanno difficoltà a orientarsi nella pluralità di regole e criteri.

In aggiunta, lo sblocco degli investimenti privati continua a dimostrarsi arduo nell’attuale bilancio a lungo termine. Nelle sfide odierne, come la transizione verde, la trasformazione digitale e la tutela sociale, ricopre fondamentale importanza massimizzare gli investimenti pubblici e mobilitare capitali privati. In tal senso, il QFP dovrebbe, a parere della Commissione europea, bilanciare la prevedibilità degli investimenti a lungo termine e la flessibilità della risposta alle crisi.

Tappe future

Secondo quanto previsto dalla Comunicazione della Commissione europea, le prossime settimane verranno destinate alle consultazione dei portatori di interesse e dei cittadini. Seguirà la costituzione di un panel di 150 individui che discuterà e formulerà raccomandazioni concrete per il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE.

In tale contesto, la Commissione europea presenterà la proposta ufficiale relativa al futuro QFP a luglio 2025, in modo che si possa giungere tempestivamente a un accordo prima della sua attuazione a gennaio 2028. La speranza è che si possa sempre di più prendere coscienza della necessità di agire insieme, abbandonando logiche protezionistiche nazionali che inficiano l’integrazione e la risposta resiliente dell’UE alle crisi.

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