Medici cercasi: incentivi fino a 100 euro l’ora, ma le adesioni per alcuni reparti sono poche. Tonina: “Non è solo una questione di soldi. Vogliamo rendere i posti di lavoro più sicuri”


TRENTO. Gettoni dai 90 ai 100 euro all’ora non bastano. Tutto questo sembra dimostrare che “non è solo una questione di soldi”, spiega a il Dolomiti l’assessore alla Salute, Mario Tonina.

 

Il tema è quello dei bandi che l’azienda sanitaria ha pubblicato nei mesi scorsi (e ancora aperti), i quali puntano a dare un “gettone” ai medici assunti a tempo indeterminato all’interno dell’Apss che decidono di svolgere orari aggiuntivi al loro normale turno per riuscire a coprire le aree più critiche, dove manca personale e l’Azienda sanitaria non riesce a trovarne (QUI L’ARTICOLO). I risultati, per adesso, non possono essere considerati soddisfacenti.

 

La strada imboccata dall’Apss punta a ridurre l’utilizzo del personale esterno investendo su quello interno, in linea con le direttive dell’assessore Tonina che, sul tema della carenza di personale, sta cercando di trovare una soluzione.

 

Microcredito

per le aziende

 

“Investire sul personale interno” è diventato un mantra da perseguire e, proprio per questo, non sono mancati i milioni di euro stanziati come spiegato dallo stesso assessore provinciale alla Salute nell’ultimo numero di Uct dal titolo “Finchè c’è la  salute”: da un lato per far capire che i medici sono una “risorsa fondamentale”, dall’altro per trovare figure disponibili a garantire il servizio, in particolare negli ospedali del territorio.

 

Dalla fine dello scorso anno, sul proprio sito, nell’area bandi, l’Apss ha pubblicato alcuni avvisi. Il primo riguarda la disponibilità da parte di dirigenti medici dell’Apss, titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e pieno e con rapporto esclusivo, per lo svolgimento di prestazioni orarie aggiuntive al fine di garantire l’assistenza medica specialistica alla Casa Circondariale di Spini di Gardolo.  “L’attività incentivata – viene spiegato nel bando – deve essere svolta oltre l’orario di lavoro (…), il professionista verrà retribuito con una tariffa pari a 90 euro orari”.

 

La stessa ricerca è stata pubblicata anche per lo svolgimento di prestazioni orarie aggiuntive al fine di garantire “il regolare ed efficiente” funzionamento delle unità operative di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali di Cles e Cavalese, a decorrere dal mese di dicembre 2024 e fino al prossimo 31 marzo 2025. Anche in questo caso il “gettone” aggiuntivo è di 90 euro.

 

Lo stesso intervento è stato previsto anche per garantire il regolare ed efficiente funzionamento dell’Unità operativa di Medicina d’urgenza e Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Chiara di Trento, un settore nel quale più volte sono state sollevate diverse criticità. In questo caso, viene spiegato nel bando, “il professionista verrà retribuito secondo la tariffa prevista per l’acquisto di prestazioni orarie aggiuntive di Pronto Soccorso, pari a 100 euro orari”.

 

Contabilità

Buste paga

 

C’è poi il bando sulla ricerca di disponibilità da parte di dirigenti medici per lo svolgimento di prestazioni orarie aggiuntive in attività di medicina di emergenza-urgenza nei Pronto Soccorso periferici, con una retribuzione che prevede “la tariffa oraria di 100 euro”.

La stessa ricerca riguarda le prestazioni orarie aggiuntive per garantire il regolare ed efficiente funzionamento delle unità operative di Pediatria degli ospedali di Cles e Cavalese, con una retribuzione aggiuntiva oraria di 90 euro. Lo stesso vale per Gastroenterologia e Radiologia.

 

I bandi, è bene chiarirlo, sono ancora aperti. Ma fino ad oggi i numeri, in particolar modo per alcuni reparti, di personale medico che ha dato la propria disponibilità sono bassi considerando che occorre ragionare su turni di 24 ore su 24.

 

Se per il Pronto Soccorso di Trento il numero di adesioni è stato di 29 medici, per la casa circondariale siamo a sole 3 adesioni, per Ostetricia di Cles e Cavalese 4 adesioni, e lo stesso vale per i Pronto Soccorso periferici. Per Radiologia siamo invece a 6 adesioni, mentre i numeri tornano a salire per la Pediatria di Cles e Cavalese (17) e Gastroenterologia (16).

 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

“Questo è il lavoro che stiamo facendo anche per capire dall’interno che disponibilità c’è”, spiega l’assessore Mario Tonina. “Il tema del personale non è facile da affrontare – continua – perché, come si può già vedere, non è solo una questione di soldi. Se lo fosse, ci sarebbero già stati più iscritti”.

 

A impattare sul personale sarebbero anche altri aspetti. “Dopo quello che è successo con il Covid – spiega l’assessore – le persone sono un po’ cambiate: c’è troppo stress, gli impegni sono davvero tanti e qualcuno preferisce mantenersi più libero. Di certo, inoltre, le ultime aggressioni avvenute a danno degli operatori non ci stanno aiutando”.

 

Tonina, proprio su quest’ultimo tema, è intenzionato ad andare fino in fondo. “Voglio assolutamente provare a risolvere questo problema e ci stiamo lavorando. Se non lo risolviamo, come possiamo essere attrattivi e trovare personale?





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