Sabotaggio pista da bob, è scontro totale fra Zaia e i Verdi: «Malafede tra chi ha contestato. Devastazione? Macchè, lì c’era una discarica»


di
Gloria Bertasi e Ugo Cennamo

La replica degli ambientalisti: «Gravi accuse preventive». Tubo in strada, esclusa l’ipotesi incidente

Pista da bob, è scontro aperto. Con da un lato, il presidente Luca Zaia (ma anche il ministro per lo Sport Andrea Abodi). E dall’altro, i verdi di Palazzo Ferro Fini. «Qualcosa di strano c’è stato e non è neanche la prima volta», dice Zaia. L’oggetto è lo spostamento del tubo per la refrigerazione, non ancora posizionato, su cui indagano gli inquirenti per capire se si sia trattato di un tentativo di sabotaggio politico o di vandalismo. «C’è sempre qualche “scappato di casa” — continua Zaia — che pensa di fermare le grandi opere o iniziative come questa». E aggiunge: «Vendere il tema del bob come la devastazione di un versante della montagna vuole dire essere in malafede, lì c’era una discarica, il vecchio bob che inquinava, l’area è stata bonificata, sono stati abbattuti 856 alberi e ne verranno piantati 10 mila».

Sentendosi chiamati in causa, i consiglieri regionali di Europa verde vanno all’attacco. «Basta accuse preventive — tuonano Andrea Zanoni e Renzo Masolo — attendiamo l’esito delle indagini, riguardo all’episodio esprimiamo profonda preoccupazione per la frettolosa attribuzione di responsabilità agli ambientalisti e ai cosiddetti “oppositori del progresso”, il tutto mentre sono ancora in corso gli approfondimenti degli inquirenti». Che al momento non hanno escluso ufficialmente alcuna pista, anche se sembrerebbe che l’ipotesi di un incidente sia stata accantonato e procura e carabinieri siano concentrati sul possibile vandalismo o sabotaggio di natura politica. Da Roma, Abodi chiede il pugno di ferro: «Mi auguro che i responsabili siano individuati a stretto giro, perché un atto così grave non sia solo stigmatizzato ma anche punito». 




















































Un episodio, tra l’altro, «vile e irrispettoso nei confronti chi sta lavorando con competenza — sottolinea — commesso da soggetti che pensavano di determinare un danno all’Italia». Affermazioni che i verdi contestano: «La frammentarietà delle informazioni disponibili non giustifica in alcun modo la caccia al colpevole sui social media, né tantomeno le dichiarazioni di alcuni esponenti istituzionali che hanno puntato pubblicamente il dito contro specifiche categorie dei cittadini». Ma sempre Zaia commenta: «Cortina è stata oggetto di dibattiti assurdi, abbiamo capito che questo è il mood di essere sempre contro a tutto». Quando invece «le Olimpiadi saranno un’opportunità».

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E proprio ai cantieri dello sliding centre ieri il Cio è stato in visita. «Ci troviamo di fronte a una sfida importante, ma tutto procede per il verso giusto», il commento dopo il sopralluogo in cui Michele Titton, ingegnere direttore dei lavori (presenti i progettisti e i responsabili della ditta Pizzarotti) ha confermato che l’opera sarà consegnata il 15 marzo. «La visita è andata molto bene — dice Fabio Saldini, commissario del governo per le opere olimpiche e amministratore di Simico —. Gli osservatori internazionali hanno preso atto dello stato di avanzamento dei lavori: per loro è sorprendente, per noi no. Il nostro programma prevedeva che saremmo arrivati qui ora e ci siamo». Giovedì dovrebbe iniziare la prova della ghiacciatura nella parte di struttura già pronta, quindi per metà marzo la consegna.

Tra i nodi da sciogliere — ma che non avranno ricadute su appalti e lavori in essere — il recente parere dell’Autorità anticorruzione (Anac) che in quattordici fitte pagine sostiene che la Fondazione Milano Cortina sia un ente di diritto pubblico e non privato. «La Fondazione ha preso atto con stupore della comunicazione e ha già dato mandato ai propri legali per impugnarla presso il tribunale amministrativo regionale del Lazio — informa —. Un atto atipico, tardivo nella tempistica, considerando che lo statuto della Fondazione risale al 2019 e la legge che ne regola le attività è del marzo 2020». E dunque la Fondazione «proseguirà la propria attività». Tra cui la vendita di biglietti che oggi riparte mentre l’ad Andrea Varnier segnala come «siano quasi 100 mila le adesioni al programma dei volontari».

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25 febbraio 2025 ( modifica il 25 febbraio 2025 | 08:30)

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