Le indagini della Finanza avviate nel Senese hanno raggiunto anche Roma, Milano, Pavia e Torino. Quattro indagati, sequestri per 435.558 euro
PROVINCIA DI SIENA — Quattro indagati, perquisizioni in società e dimore private nella provincia di Siena e in quelle di Roma, Milano, Pavia e Torino, sequestro di beni per 435.558 euro: è questo il bilancio dell’operazione effettuata dalla guardia di finanza di Siena sotto la regia della procura locale e che ha portato a contestare a quattro persone i reati di malversazione ed indebita percezione di
erogazione pubbliche.
Gli accertamenti hanno avuto inizio dal
controllo in materia di spesa pubblica nei confronti di una società che nel 2020 aveva ricevuto finanziamenti per
570mila euro garantiti dallo Stato in virtù del cosiddetto Decreto liquidità. L’esame dei documenti e delle richieste di credito presentate agli intermediari, insieme alla ricostruzione dei flussi finanziari,
hanno portato di ipotizzare che i prestiti siano stati ottenuti grazie alla
produzione di documenti falsi e che le somme
percepite abbiano avuto una destinazione
diversa rispetto all’interesse pubblico sotteso all’erogazione. Scopi privati, insomma.
A fronte della mancata restituzione delle
somme, le banche e le finanziarie creditrici hanno pertanto attivato la garanzia statale del Fondo Centrale di
Garanzia per le Piccole e Medie imprese, la cui finalità è agevolare l’accesso al
credito mediante la concessione di una garanzia
pubblica che spesso sostituisce le garanzie reali presentate dalle imprese.
In base agli elementi raccolti, il
giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siena ha disposto il
sequestro preventivo di 435.558 euro, pari all’ammontare dei finanziamenti ritenuti destinati a
finalità diverse rispetto a quelle per cui lo Stato ha garantito il prestito.
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