Santanchè smemorata dribbla i guai giudiziari


La senatrice di Fratelli d’Italia ha scelto di replicare alle opposizioni con un discorso che, tuttavia, non ha menzionato in alcun modo le inchieste in cui è indagata e per cui rischia, dopo il caso Visibilia, l’ennesimo rinvio a giudizio

«Gli attacchi continueranno così come le persecuzioni da parte della magistratura politicizzata e dei giornalisti che mi hanno già condannata con le loro paginate alla gogna mediatica».

Per la seconda volta la ministra del Turismo Daniela Santanchè resiste alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni a seguito dei guai giudiziari che la coinvolgono. Prima del voto dei parlamentari, la senatrice di Fratelli d’Italia ha scelto però di replicare con un discorso che, tuttavia, non ha menzionato in alcun modo le inchieste in cui è indagata e per cui rischia, dopo il caso Visibilia, l’ennesimo rinvio a giudizio.

La strategia adottata da Santanchè è stata chiara: alla Camera ha parlato di «collezioni di borse», «tacchi a spillo», «Twiga e Billionaire» in un discorso in cui si è autocelebrata e che le stesse opposizioni hanno definito «vittimistico».

«Mi attaccate perché ho dei begli abiti e voi invece di combattere la povertà combattete la ricchezza», ha chiosato la ministra che ha detto di non sentirsi affatto sola o abbandonata dal governo o dal proprio partito. Qualcuno, tuttavia, le ha fatto notare, durante le dichiarazioni di voto, il comportamento che la premier ha adottato nei confronti di Andrea Delmastro Delle Vedove, e nei suoi. Un comportamento «differente». Dopo la condanna del sottosegretario alla Giustizia per la vicenda legata al caso Cospito, la presidente del Consiglio ha inondato i social parlando di «condanna ingiusta». Silenzio assoluto invece su Santanchè.

Tutti i guai giudiziari

«Ci vuole grande forza per continuare», ha detto Santanchè in aula, «Resisto grazie alla mia famiglia e al mio compagno». Anche loro – nella specie il compagno (Dimitri Kuntz) e la sorella (Fiorella Garnero) – risultano rinviati a giudizio nel caso Visibilia.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Un processo che inizierà il 20 marzo a Milano e in cui la ministra è accusata di falso in bilancio: secondo i pm durante gli anni della sua gestione i conti delle tre società Visibilia editore, Visibilia editrice e Visibilia srl sarebbero stati «inquinati» per permettere alle aziende di rimanere in piedi.

Ma la titolare del Turismo è coinvolta anche in altri due procedimenti. Il primo, che nel corso della sua replica a Montecitorio ha citato marginalmente, è quello in cui è accusata di truffa ai danni dell’Inps e che è nato dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, la manager che per prima, ed esponendosi di persona, ha aperto la strada alle indagini sul sistema Visibilia. «Valuterò le mie dimissioni in caso di rinvio a giudizio», ha detto la la senatrice di FdI che, per il momento, non sembra volersi allontanare dalla poltrona su cui siede.

Il secondo è invece l’indagine della procura meneghina in cui la ministra è accusata di bancarotta fraudolenta. L’indagine riguarda Ki Group srl, la società della galassia del bio food un tempo guidata dalla senatrice e di cui il 9 gennaio scorso è stata dichiarata la liquidazione giudiziale da parte del tribunale fallimentare.

In Ki Group Santanchè ha ricoperto, dall’aprile 2019 al dicembre 2021, la carica di presidente e legale rappresentante. Su questa vicenda i magistrati – l’inchiesta è coordinata dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi con l’aggiunto Roberto Pellicano – non hanno ancora formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio, ma in base a quanto apprende Domani, sarebbe solo questione di tempo: un’archiviazione, dicono fonti interne alla procura risulterebbe improbabile.

I tempi relativi alla richiesta di rinvio a giudizio, però, potrebbero allungarsi qualora gli stessi magistrati decidessero di unire al fascicolo su Ki Group anche quello su Bioera, la società capogruppo, anch’essa dichiarata fallita ma di cui non è ancora stata redatta la relazione del curatore.

«Uno stato di definitiva incapacità» di «fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni», è quanto ha acclarato più in particolare il tribunale fallimentare su Ki Group srl. La società, sempre secondo il tribunale, non avrebbe avuto «più credito di terzi e mezzi finanziari propri» per coprire un «passivo» di oltre 8,6 milioni di euro.

Una situazione, secondo i giudici, difficilmente sanabile tanto da rigettare la proposta avanzata dai legali. E cioè il concordato semplificato con al centro 1,5 milioni di euro che sarebbero dovuti arrivare proprio da Bioera. Ma come sarebbe stato possibile con la capogruppo in crisi? Probabilmente non ci sarebbe stata alcuna possibilità. A dicembre anche per Bioera è arrivata la dichiarazione di fallimento. Un punto che alla Camera, ancora una volta, è stato omesso da Santanchè.

Borsette e garantismo

La ministra, che non si dà per vinta, appellandosi ai principi costituzionali, nella sua replica ha citato la presunzione di innocenza, il garantismo, elencando i nomi e i cognomi di politici – da sindaci a ministri – che dopo arresti e inchieste a loro carico hanno deciso di dimettersi per poi essere assolti.

Contabilità

Buste paga

 

«Armando Siri? La sua posizione è stata archiviata», ha detto la senatrice di FdI che probabilmente ha dimenticato che c’è un’altra vicenda giudiziaria tuttora aperta e pendente per l’ex sottosegretario, attuale consulente a 120mila euro l’anno del leader della Lega Matteo Salvini. Quale? Il processo per corruzione che, dopo la pronuncia della Consulta sul tecnicismo riguardante l’utilizzo delle intercettazioni, potrebbe ripartire a breve.

«Bonafede, Azzolina, Morra, Tridico, Terzi e tantissimi altri», è l’elenco con cui hanno risposto le opposizioni. «Questi sono i nomi di tutti quelli di cui Santanchè ha chiesto le dimissioni».

Ora, però, la situazione si è ribaltata. E c’è lei, la ministra per cui Meloni non scende in campo, come protagonista. A prenderne le difese in Aula, però, non sono stati i big dei partiti della maggioranza. «Subalternità dei pm» è stato il leitmotiv della giornata. Un tentativo di gettare discreto sulla magistratura. Del resto la premier insegna.

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Source link