L’Alpine è una delle grandi incognite della stagione 2025: l’anno scorso, in pieno marasma, aveva iniziato il mondiale di F1 in coda al gruppo. La monoposto era sovrappeso e il primo telaio era stato distrutto in un crash test. Chi aveva disegnato la macchina di Enstone si era dimesso ancora prima del debutto. Poi è arrivato Flavio Briatore che è stato chiamato da Luca De Meo, presidente del Gruppo Renault. Il piemontese ha avuto l’incarico di fare piazza pulita: via il management e poderosi tagli in diversi reparti di Enstone. È stato dato il benservito ai francesi di Viry Chatillon per adottare dal 2026 la power unit Mercedes e nel frattempo sono stati chiamati il giovane Oliver Oaks come team principal e David Sanchez come direttore tecnico.
Jack Doohan, Alpine A525
Foto di: Clive Mason/Getty Images
La stagione 2025 è considerata quella della fine di un ciclo: la power unit Renault verrà “sopportata” per l’ultimo anno. È la meno potente del Circus anche se nell’inverno sono stati fatti interventi per migliorarne la gestione e l’affidabilità. I transalpini vogliono lasciare il mondo dei GP con l’onore delle armi.
L’Alpine A525, quindi, non è una monoposto ambiziosa che può pensare di inserirsi nelle quattro squadre top, ma dopo il brillante fine campionato scorso punta a sfidare l’Aston Martin per il quinto posto. La vettura non presenta colpi di genio da lasciare senza fiato, ma rappresenta un salto di qualità nelle soluzioni scelte e nella realizzazione.
Jack Doohan, Alpine A525
Foto di: Peter Fox – Getty Images
È sicuramente una macchina solida pronta a lottare duramente nel centro gruppo. Pierre Gasly e Jack Doohan l’hanno scoperta ieri nel filming day svolto a Sakhir come antipasto dei tre giorni di test collettivi in Bahrain, dove ha mostrato un buon approccio.
La A525, molto riconoscibile per l’alternarsi del blu Alpine con il rosa dello sponsor BWT, pare una macchina onesta, senza voli pindarici, ma con soluzioni molto razionali. Di chi ha come obiettivo arrivare il più spesso e volentieri in zona punti.
Jack Doohan, Alpine A525
Foto di: Alpine
Il muso è piatto, tozzo: gli aerodinamici di Enstone hanno deciso di accorciarlo sul secondo elemento, mentre nel 2024 era più a punta e si spingeva fino alla fine del cucchiaio. Il profilo principale ha una corda corta nella porzione centrale e diventa più largo in prossimità della paratia laterale, seguendo una concezione un po’ superata. Gli altri tre elementi sono raggruppati nella porzione di coda dell’enplate con l’arricciatura finale utile all’effetto out wash.
La paratia verticale, inoltre, ha un piccolo scasso per moltiplicare il flusso destinato a essere spinto all’esterno della ruota anteriore.
La sospensione anteriore è una classica push rod che mantiene però una caratteristica interessante: non c’è il triangolo superiore, ma una soluzione multi link con il braccio anteriore sopra e quello inclinato sotto.
Jack Doohan, Alpine A525
Foto di: Alpine
La continuità con il fine stagione scorsa si trova anche nella bocca delle pance: l’Alpine tende a chiudere la presa dei radiatori con il vassoio che si prolunga verso l’alto, senza fare ricorso alla visiera che è imperante nel Circus. Il sottosquadro è decisamente più scavato, tenendo conto che la power unit Renault è la più affamata di aria e temendo l’affidabilità sono state fatte scelte di conservazione del motore, evitando le esasperazioni.
Superiormente la fiancata segue il disegno del bordo esterno fino a quando inizia uno scavo molto più limitato rispetto a prima. L’airbox è molto generoso per assicurare il necessario raffreddamento non solo ai radiatori dei servizi, ma anche al 6 cilindri turbo francese.
Jack Doohan, Alpine A525
Foto di: Clive Mason/Getty Images
Il bazooka è stato aperto nella prima giornata di test in Bahrain con tre branchie, in un’area della carrozzeria che è modulabile davanti allo sfogo più grande. L’engine cover si rastrema in coda, mantenendo le piccole aperture sulla cresta, consentendo di avere una retrotreno più pulito ed avvolgente.
La sospensione posteriore resta push rod: la cura dei tecnici è stata dedicata alle cover in carbonio che sono orientate in modo adeguato all’andamento delle pance.
L’ala posteriore, sorretta da un mono pilone, evidenzia un profilo principale a largo cucchiaio e un flap mobile da medio carico sormontato da un polder a tutta larghezza.
L’Alpine aveva presentato una versione B della A524 nella parte finale della scorsa stagione e la vettura di quest’anno è una versione evoluta di un progetto che aveva già fatto un grosso salto in avanti nel 2024, facendo risalire dall’ultimo al sesto posto dei Costruttori.
In questo articolo
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link